In alternanza con l’Archivio dell’ICCROM, questa sezione è dedicata alla Biblioteca dell’ICCROM, per presentare qui alcune risorse particolarmente interessanti della nostra importante collezione
Il primo ‘tesoro’ che presentiamo all’interno di questa rubrica è questo piccolo volume: la carta è ingiallita e conta soltanto 20 pagine, più 20 tavole in bianco e nero, stampate a Roma nel 1949. Gli autori dei testi sono Cesare Brandi, Licia Borelli, Michelangelo Cagiano de Azevedo; lo stesso Cesare Brandi, autore del libro La Teoria del Restauro, pubblicato nel 1963 e tradotto in tante lingue, scrisse la prefazione.
“VI mostra di restauri” è il catalogo della mostra dei restauri di manufatti e documentazione fotografica dei trattamenti conservativi condotti durante l’anno 1948 dall’Istituto Centrale del Restauro, il primo istituto con la prima scuola di restauro e conservazione di beni culturali in Italia, fondato dal Governo Italiano nel 1939. Nella maggior parte degli oggetti esposti si trattava di opere d’arte danneggiate durante la guerra, sia per cause dirette come conseguenza della distruzione dei monumenti ove essi erano collocate, sia per cause indirette legate al conflitto, come ad esempio per condizioni di conservazione inadeguate durante il trasporto o l’immagazzinamento.
Ad esempio, in questa mostra il visitatore aveva modo di apprezzare la documentazione relativa al riallestimento degli affreschi gravemente danneggiati del Camposanto a Pisa, dove il tetto era stato distrutto da un incendio nel 1944. Per salvare il più possibile dell’opera, cioè non soltanto i frammenti di pellicola pittorica, ma anche quelli degli strati preparatori con la Sinopia (disegno preparatorio di colore rosso), tutti i frammenti sono stati sistemati su supporti nuovi con l’intenzione di riposizionarli successivamente in corrispondenza delle lacune sulle pareti.
L’altra parte della mostra era dedicata alla Cappella Maggiore e Cappella Ovetari all’interno della Chiesa degli Eremitani a Padova, colpita da un bombardamento nel 1944 che danneggiò gravemente entrambe le Cappelle. Molti dei pezzi esposti erano piccole porzioni di decorazione ricostruite dall’assemblaggio di pochi frammenti: ‘’2 frammenti di decorazione (…)’’, ‘’7 frammenti di decorazione (…)’’ etc. Dall’altro lato i visitatori potevano ammirare i capolavori di grandi dimensioni, come ad esempio La decapitazione di S. Giacomo del Mantegna di 1475. Frammentato in centinaia di pezzi, raccolti pazientemente dopo il bombardamento, questo affresco era sopravvissuto a malapena alla distruzione. Fu ricostruito successivamente con aiuto di una tela impressa fotograficamente che riportava l’immagine del dipinto in grandezza naturale prima della sua distruzione (PICTURE).
Il responsabile e “l’anima di queste ricostruzioni’’, come è stato definito da Cesare Brandi nella prefazione del catalogo, è Paolo Mora, uno dei personaggi più rilevanti nella conservazione e nel restauro delle pitture murali di quegli anni.
Molto tempo dopo, Paolo Mora, insieme alla moglie Laura Mora Sbordoni e Paul Philippot, in quegli anni Direttore dell’ICCROM, metteranno insieme le loro esperienze e competenze acquistate nel settore durante gli anni, e scriveranno un’innovativa opera di riferimento sulla conservazione delle pitture murali: La conservation des peintures murales (1977).
Perché abbiamo scelto questo volume per il nostro primo contributo a questa rubrica? Con la forza di volontà e l’impegno costante abbinati ad alte competenze tecniche questi primi conservatori sono stati in grado di rimettere insieme pezzi di una realtà (culturale) frammentata, nell’immediato dopoguerra – un modello che forse potrebbe generare speranza e coraggio per altri tempi difficili, come quelli che stiamo vivendo oggi durante la pandemia del Covid-19.
VI Mostra di restauri : catalogo, Roma, marzo 1949. Roma: Ministero della Pubblica Istruzione, Istituto Centrale del Restauro, 1949 --- ICCROM Library XXVI B Roma 1949