Questa serie di documenti comprende la pianificazione, il coordinamento, l'organizzazione e la realizzazione di programmi di formazione a lungo termine tenuti in collaborazione con altre organizzazioni e di una serie di progetti specifici, tra cui corsi, conferenze, workshop e altri eventi. Include inoltre le relazioni e la corrispondenza con le istituzioni partner, i docenti e i partecipanti ai corsi (che in molti casi sono diventati influenti conservatori e responsabili delle politiche di conservazione nel loro paese d'origine e all'estero). I documenti attestano anche il ruolo dell'ICCROM come organo consultivo per la Convenzione per la protezione del Patrimonio Mondiale culturale e naturale (1972).
I programmi e i progetti dell'ICCROM si occupano di beni mobili e immobili, materiali e immateriali in tutto il mondo, a beneficio dell'umanità. Il patrimonio culturale presenta molteplici sfaccettature che meritano di essere affrontate sia nelle loro specificità/materialità (l'ICCROM ha organizzato e ancora oggi organizza corsi sul restauro di materiali specifici come il legno, la pietra o la carta giapponese) sia nelle loro più ampie implicazioni sociali, economiche e ambientali, ad esempio analizzando il rapporto tra il patrimonio culturale e le loro comunità di riferimento, o le interconnessioni tra cultura e natura.
Nel corso degli anni, con il supporto dei suoi partner, l'ICCROM ha sviluppato e realizzato numerosi programmi e progetti che riflettono l'evoluzione delle metodologie e degli approcci alla conservazione del patrimonio: dallo studio delle tecniche e dei materiali di restauro ad un approccio globale di gestione del patrimonio; dalla conservazione preventiva tradizionale/prescrittiva ad un approccio più integrato e predittivo con una gestione del rischio focalizzato non solo nella "fase di risposta", come la reazione ad un evento catastrofico, ma anche nella prevenzione e nella preparazione, ad esempio attraverso la valutazione dei vari rischi per consentire comparazioni e assegnare priorità.
Anche se questi progetti sono stati concepiti principalmente per il rafforzamento delle competenze dei professionisti del patrimonio culturale di tutto il mondo, l'ICCROM ha sempre riconosciuto e affrontato il ruolo chiave svolto dal grande pubblico e l'importanza della sua consapevolezza dei rischi legati ad un uso disattento, pericoloso e intensivo del patrimonio culturale. Per rispondere a questa specifica esigenza, l'ICCROM ha sviluppato attività di sensibilizzazione, come "Media Save Art" (1990-2001), un programma di successo di educazione e informazione pubblica, concepito per affrontare e coinvolgere il grande pubblico attraverso un approccio partecipativo, con particolare attenzione alle scuole e ai media, attraverso concorsi audiovisivi e di cartellonistica, scambi di studenti e "campagne di adozione" (progetto "Adotta un monumento").
Come risultato delle attività di formazione dell'ICCROM, l'Archivio conserva anche un'importante raccolta di materiali didattici composta da modelli e campioni di beni culturali, oltre a schede tecniche (anni 1970-1980) su diverse tematiche quali “Biologia” di G. Giacobini, “Biodeterioramento” di Aiken e A. Bakkenist, “Controllo climatico e sicurezza nei musei” di Gaël de Guichen, “Metalli” di Albert France-Lanord, “Carta ”di Rita Cassano e Giuseppe Calabrò, “Legno” di Bruno Mühlethaler, “Pietra” di Peter Rockwell e V. Starr o “Dipinti murali” di Paolo e Laura Mora. Questi materiali sono fondamentali per la comprensione della storia e dell'evoluzione dell'insegnamento in materia di conservazione, così come delle tecniche di conservazione e restauro, degli strumenti e degli approcci utilizzati nei decenni passati.
Elenco dei programmi e progetti dell'ICCROM, compresi i corsi (non esaustivo)