La Chiesa degli Eremitani, in stile gotico e datata al XIII secolo, si trova a Padova. È decorata con affreschi dei più grandi artisti rinascimentali della regione, in particolare Andrea Mantegna. Gli affreschi, realizzati tra il 1448 e il 1457 e raffiguranti scene della vita dei Santi Giacomo e Cristoforo, furono la prima grande commissione di Mantegna.
Nel 1944, la chiesa e i suoi affreschi furono un danno collaterale della Seconda Guerra Mondiale, venendo significativamente danneggiati da un bombardamento. La distruzione della chiesa e la frantumazione dei famosi affreschi della Cappella Ovetari in 80.000 pezzi è stata definita la più grande perdita culturale italiana della Seconda Guerra Mondiale.
Il restauro iniziò alla fine della guerra. Nel 1946, migliaia di piccoli frammenti furono raccolti e inviati all'Istituto Centrale per il Restauro (ICR).
Cesare Brandi e Paolo Mora hanno svolto un lavoro esemplare di restauro di uno dei dipinti del Mantegna, "San Giacomo condotto al supplizio". Hanno riposizionato i frammenti su una tela stampata con una foto in bianco e nero del dipinto (fortunatamente i fotografi Fratelli Alinari avevano scattato una foto del murale qualche anno prima della guerra). Alcune lacune sono state coperte con la tecnica del tratteggio, sviluppata e perfezionata in quel periodo.
L'ICR restituì a Padova le tavole restaurate, insieme alle scatole dei frammenti rimasti, che negli anni '90 entrarono a far parte del progetto Anastilosi, finalizzato alla ricostruzione virtuale dell'intero ciclo pittorico.
Nel 1968, circa duecento frammenti dagli Eremitani furono utilizzati per dimostrare la tecnica di esecuzione dell'affresco durante il Corso internazionale di conservazione della pittura murale, organizzato congiuntamente da noi e dall'ICR, i nostri vicini di casa nella precedente sede di via Cavour. Quando ci siamo trasferiti nell'attuale sede di via di San Michele, abbiamo portato con noi i frammenti, insieme alla Collezione di campioni Mora, per il loro carattere didattico e per il loro utilizzo nei Corsi annuali di pittura murale.
Un nuovo progetto di restauro della Cappella Ovetari, avviato nel 2005, ha portato i restauratori Giantomassi all'ICCROM. Volevano vedere se fosse possibile inserire qualche frammento nel loro “puzzle” di restauro. Hanno identificato un frammento come parte del dipinto di San Cristoforo, attribuito a Nicolò Pizzolo. I campioni sono stati catalogati e documentati fotograficamente prima di essere restituiti all'ICR nel 2008 e inviati a Padova per essere riposizionati in loco.
L'immagine illustra tre frammenti attaccati, appartenenti al piano inferiore della chiesa, che raffigurano un volto. I documenti, comprese le fotografie, relativi ai frammenti sono disponibili nell’archivio dell'ICCROM.