Nel settembre 2021, abbiamo lanciato un appello a presentare proposte per una sessione poster online sugli archivi dei campioni del patrimonio, come parte della nostra iniziativa Heritage Samples Archives (HSAI). La risposta è stata davvero notevole impressionante, con 40 poster da 22 paesi che sono stati accettati per la pubblicazione. Di questi, sono stati selezionati 13 poster da presentare in una sessione online di due giorni e una tavola rotonda webinar, che si è tenuta il 29 e 30 novembre 2021. La selezione è stata ardua, data l'alta qualità delle candidature, tuttavia i poster selezionati testimoniano la diversità e il valore di queste preziose e ancora criticamente sottostimate risorse accademiche.
Il programma del webinar si è concentrato su tre temi specifici:
- Riconoscimento
- Gestione; e
- Utilizzo di archivi di campioni del patrimonio.
Inoltre, i due interventi di Thilo Rerhen (The Cyprus Institute) e Kerstin Lehnert (The Earth Institute, Columbia University) hanno fornito ulteriori approfondimenti sui principi filosofici ed etici fondamentali che riguardano gli archivi dei campioni, e le nuove opportunità per connetterli attraverso le piattaforme digitali. Una tavola rotonda formata da membri partner dell'HSAI ha anche analizzato le presentazioni, così come principali risultati in termini di obiettivi prioritari da affrontare per il futuro.
Siamo estremamente grati a tutti coloro che hanno presentato poster e partecipato a questo evento - hanno contribuito ad una due giorni molto stimolante e ricca di spunti per approfondire il mondo poco conosciuto degli archivi dei campioni del patrimonio.
Tutti i poster accettati sono ora disponibili in questa galleria, accompagnati da una breve presentazione audio di 90 secondi in cui gli autori degli stessi che introducono il loro archivio campione e ne evidenziano il valore unico. Sono disponibili anche le registrazioni del webinar.
Ci auguriamo che possiate apprezzare questi affascinanti archivi!
Riepilogo del webinar
Per dare un’idea delle presentazioni e delle discussioni del webinar, ecco un estratto della trascrizione del riassunto finale, che cattura alcuni dei messaggi chiave emersi dalle sessioni:
Interventi di Thilo Rerhen e Kerstin Lehnert
Thilo Rerhen (Science and Technology in Archaeology and Culture Research Center, The Cyprus Institute) ha posto importanti basi filosofiche ed etiche da cui partire per pensare alle definizioni degli archivi dei campioni e alle responsabilità della loro conservazione - soprattutto perché la maggior parte della ricerca è finanziata pubblicamente e il patrimonio culturale è un bene comune. Ci ha anche ricordato della rapida crescita del volume dei campioni raccolti come un prodotto secondario della ricerca archeologica e del patrimonio - da qui la pressante necessità di affrontare questo problema attraverso un'azione istituzionale collettiva.
Kerstin Lehnert (The Earth Institute, Columbia Climate School, Columbia University) ha parlato dell'applicazione dei principi dei dati FAIR (Reperibilità, Accessibilità, Interoperabilità e Riutilizzo) sugli archivi dei campioni di scienze naturali: non solo ai dati ma anche ai campioni fisici per renderli reperibili, accessibili, interoperabili e riutilizzabili. Soprattutto ci ha ricordato che questo non richiede solo strumenti, ma un cambiamento culturale all'interno della comunità. La sua visione di un internet dei campioni può sembrare ancora lontana per gli archivi dei campioni del patrimonio culturale, ma il messaggio era chiaro: la tecnologia esiste. Noi, la comunità, dobbiamo approfittarne e collaborare, perché lavorare in modo trasversale è la strada da percorrere.
Sessioni poster sul riconoscimento, la gestione e l’uso
Sessione 1 – Il riconoscimento
Nella prima sessione sul riconoscimento, sono stati esplorati diversi tipi di archivi dei campioni. Da una collezione dei campioni presi da uno degli oggetti del patrimonio forse più iconico al mondo, l'Ultima Cena (Archivio Gallone presso il Politecnico di Milano) a una collezione di riferimento di carte artistiche (la Paper Sample Collection alla National Gallery of Art di Washington D.C.), una collezione di storia naturale locale (Tate Geological Museum al Casper College nel Wyoming), e una collezione di ricerca archeologica (Biak na Bato Archaeological dalle Filippine).
È importante come questi casi di studio abbiano illustrato i diversi modi in cui gli archivi possono essere riconosciuti - dalle collezioni ritenute importanti dai governi a livello nazionale a quelle conosciute e fruite da specifici gruppi di ricercatori, a quelle che sono conosciute dalla comunità locale, alcune delle quali se ne prendono cura in maniera volontaria.
Sessione 2 –La gestione
Nella seconda sessione sulla gestione, sono state esplorate la disposizione e la catalogazione di questi archivi, così come le politiche archivistiche di supporto e gli strumenti di gestione delle informazioni. Le collezioni presentate hanno dimostrato diverse fasi dello sviluppo della gestione degli archivi e hanno evidenziato le sfide affrontate dalle collezioni.
Abbiamo ascoltato chi si prende cura delle collezioni in Colombia (alla Fondazione Erigaie), in Svezia (all'Ente Nazionale Svedese per il Patrimonio), in Slovenia (all'Istituto per la Protezione del Patrimonio Culturale, Centro di Restauro) e in Norvegia (al Museo Munch).
Un tema comune che attraversa tutte queste diverse presentazioni riguarda le sfide di gestione non solo dei campioni fisici, ma anche dei dati relativi ad essi, in particolare come organizzare e condividere queste informazioni.
Sessione 3 – L’utilizzo
La terza sessione è stata dedicata alla questione dell'utilizzo. Le collezioni presentate in questa sessione ne hanno mostrati diversi, tra questi la ricerca, l'educazione e gli interventi pratici di conservazione, e i diversi gruppi di persone che fruiscono di questi archivi (ricercatori, artisti, studenti, conservatori, storici, archeologi, ecc.)
Abbiamo sentito parlare del Gabinet del Color di Barcellona in Spagna, e di come questo stia supportando le decisioni sul restauro delle facciate storiche della città. Abbiamo visto come la collezione di Wadi Al Helo (WAH) Habitat di Sharjah sia attivamente utilizzata per comprendere meglio le antiche tecniche di costruzione e informare i piani e gli interventi di conservazione. Neeta Das del Mansara Lime Centre, in India, ci ha ricordato della diversità dei materiali usati nella costruzione del patrimonio - nelle sue parole "l'unica costante è la varietà" - e di come il loro campionario stia sostenendo l'uso di materiali tradizionali per trovare soluzioni compatibili e sostenibili. E infine, la sala di raccolta del marmo dell'Accademia di Belle Arti di Carrara, in Italia, ha ampliato la nostra conoscenza di ciò che un archivio può essere - e ha mostrato come un archivio di campioni possa essere utilizzato per la comunicazione pubblica, la formazione e gli eventi!
La tavola rotonda
Il messaggio chiave emerso dalla tavola rotonda finale è stata la necessità di comunicare di più riguardo questi archivi. Inoltre, capiremo meglio il pieno valore e il potenziale futuro di queste risorse solo se riusciremo a connetterle e condividerle.
L’ICCROM è impegnato a sostenere questa comunità attraverso l'iniziativa degli archivi di campioni del patrimonio. Abbiamo ascoltato attentamente i vari suggerimenti e commenti emersi durante il webinar, ed è evidente che il potenziale per realizzare molto di ciò che sogniamo c’è se lavoriamo insieme. Da dove cominciamo? Guardando ai principi dei dati FAIR, questo significa iniziare con la "F" di “findable”, ossia “reperibile”. L'HSAI sta lavorando per sviluppare un registro online per gli archivi di campioni, che sarà lanciato nel 2022. L'obiettivo è quello di creare uno spazio in cui le istituzioni possano registrare la loro collezione, e fornire informazioni di base sul proprio contenuto, la politica di accesso e chi contattare. La partecipazione al registro sarà gratuita, quindi auspichiamo che molte istituzioni che si prendono cura di tali collezioni considerino l’adesione al registro, per promuovere queste importanti risorse archivistiche.