Mentre le squadre di soccorso finiscono il loro grande lavoro di ricerca dei sopravvissuti dopo il devastante terremoto che ha colpito l’Italia Centrale il mese scorso uccidendo centinaia di persone, emerge un’altra preoccupazione: il destino di centinaia di edifici storici distrutti o danneggiati dal terremoto. Il ministro italiano della Cultura, Dario Franceschini, ha riferito di almeno 293 siti del patrimonio culturale danneggiati nelle zone colpite dal sisma.
Il Comando dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale ha elencato più di 50 siti storici gravemente danneggiati o distrutti durante il terremoto. La maggior parte sono piccole chiese dei borghi o delle frazioni, vere e proprie icone dell’identità rurale, centro della vita quotidiana nei luoghi colpiti dal terremoto.
Il Direttore Generale dell’ICCROM, Stefano De Caro, si è detto sconvolto e profondamente rattristato per la perdita di vite umane e ha offerto il sostegno della sua agenzia nel fornire assistenza tecnica per il restauro dei beni culturali di inestimabile valore. De Caro, che era stato coinvolto personalmente subito dopo il drammatico terremoto dell'Irpinia del 1980 nell’Italia meridionale che ha ucciso oltre 2.000 persone, si è detto profondamente colpito dal recente disastro. “L’ICCROM è in contatto con le autorità italiane per offrire assistenza tecnica e supporto e anche per condividere l'esperienza dei tecnici e dei professionisti italiani del patrimonio a beneficio della comunità internazionale”, ha spiegato.
Gli edifici storici nei tre comuni di Amatrice, Accumoli e Arquata del Tronto sono stati distrutti dal terremoto. Ad Amatrice, la Basilica di San Francesco e la chiesa di Sant'Agostino sono parzialmente crollate. La torre dell'orologio è stata anche gravemente danneggiata. L’orologio è fermo alle 3:36, momento in cui il terremoto ha colpito la città.
“L’ICCROM raccoglie esperienze dei terremoti e di altre calamità naturali che colpiscono il patrimonio culturale in tutto il mondo”, ha osservato De Caro. “Siamo profondamente consapevoli delle conseguenze che la perdita del patrimonio ha sulle comunità. Per questo motivo, l'ICCROM ha partecipato alla campagna internazionale di sensibilizzazione per sostenere l’aumento della resilienza delle città dopo le catastrofi, sulla base dell’accordo di Sendai per ridurre gli effetti dei disastri”.
Gli esperti di restauro dicono che la zona era molto conosciuta come un’icona degli insediamenti medievali della regione centrale degli Appennini. Per gli storici dell'arte, come riportato da diverse fonti dei media internazionali, come il Washington Post, Amatrice e le città vicine "sono sempre state congelate nel tempo e la loro incontaminata longevità - a differenza di qualsiasi edificio o opera d'arte specifica - era la loro vera eredità”.
Reportage italiani e internazionali hanno messo in evidenza i forti legami tra le comunità locali e il loro patrimonio culturale, notando che tra i beni colpiti c’è la semplice bellezza rurale dei borghi, gli antichi metodi di costruzione e il patrimonio vivente all'interno delle comunità. "Le tradizioni non possono morire", ha detto un cittadino di Amatrice in un’intervista.
ICCROM ha offerto assistenza alle autorità italiane nel creare una mappa della crisi per documentare e mappare i danni, nella valutazione dei bisogni e delle priorità dopo il disastro naturale e nella formazione dei volontari in loco. Queste azioni hanno lo scopo di aiutare a prevenire ulteriori danni o la perdita dei beni culturali.
ICCROM ha così lanciato la Crowdmap “Centro crisis culturale” in collaborazione con CHIEF onlus (Cultural Heritage International Emergency Force ) e con Cesmar7 (Centro per lo Studio dei Materiali per il Restauro), al fine di raccogliere informazioni dal terreno sul danneggiamento del patrimonio culturale, per poi preparare le attività di recupero. L'ICCROM è stato anche invitato dalla Commissione Nazionale Italiana di Blue Shield a partecipare ad un tavolo tecnico insieme a ICOMOS Italia.
Secondo le prime valutazioni, la vicina Basilica di San Francesco d'Assisi, sito patrimonio dell’umanità, è stata risparmiata nel recente disastro.
Vedi anche
Lost heritage: Massive quake deals blow to Italy's art treasures - FOX News
Italian towns take stock of losses to the region’s cultural heritage - The Washington Post