I musei del Sud-Est asiatico hanno messo in pratica la teoria nella gestione delle loro collezioni, tramite le competenze apprese durante il corso ICCROM dello scorso anno. I dieci musei che hanno partecipato al corso internazionale sulla riorganizzazione del deposito delle collezioni nei musei del Sud-Est asiatico del programma CollAsia si sono dimostrati entusiasti nell’implementare il metodo RE-ORG nei loro spazi di deposito.
Sviluppatosi sulla scia della pandemia, il corso è stata la prima iniziativa CollAsia e RE-ORG condotta interamente online, superando le distanze e le restrizioni, con un team di corso fortemente motivato e 20 partecipanti particolarmente attivi. Il corso, diviso in due parti, è iniziato con i moduli da settembre a dicembre 2021 ed è proseguito con un tutoraggio a distanza fino ad aprile, mentre i partecipanti portavano avanti i loro progetti RE-ORG.
I musei hanno attuato con cura i vari aspetti dei loro progetti, tra cui: il riordino degli oggetti in deposito e la riformulazione delle modalità di conservazione, il miglioramento delle procedure di manutenzione, l'aggiornamento dei database delle collezioni e altro ancora.
Abbiamo mantenuto il nostro impegno aiutando i musei in questo processo; tre ex facilitatori di CollAsia, un consulente e uno stagista si sono dedicati al tutoraggio dei partecipanti a distanza. I mentori e i partecipanti si sono incontrati quasi ogni settimana: non solo per scambiare idee e risolvere i problemi, ma anche per motivarsi a vicenda e celebrare progressi di ognuno.
I musei e i partecipanti hanno apprezzato il nostro continuo sostegno e la nostra guida e ciò ha contribuito al rafforzamento dei legami instaurati durante il corso di formazione.
Nonostante le restrizioni fisiche dovute alla pandemia, è stato comunque possibile stringere legami e sperimentare le reciproche culture attraverso la tecnologia, una caratteristica propria dei workshop CollAsia. I partecipanti hanno potuto accompagnare i loro mentori e compagni in tour video in diretta dai loro depositi.
Innovare e riorganizzare
La realizzazione di un progetto RE-ORG spesso porta a sperimentare nuove strategie per valorizzare e salvaguardare il patrimonio culturale, oltre a semplificare le pratiche quotidiane dei custodi del patrimonio.
L'iniziativa CollAsia-RE-ORG ha dato ai partecipanti l'opportunità di rivedere le procedure già esistenti - ad esempio, ordinare degli oggetti in base alle dimensioni o al tipo, i metodi di conservazione e i programmi di pulizia - e proporre nuove soluzioni. Un esempio che ha suscitato l'interesse di tutti è stato l'approccio innovativo del Museo di storia nazionale thailandese per posizionare in modo sicuro un enorme corno di antilope. I partecipanti del Museo di Sangiran hanno persino creato un datalogger automatico fai-da-te per monitorare la temperatura e l'umidità nel loro spazio di conservazione.
La condivisione delle informazioni all'interno della rete CollAsia e al di fuori di essa, non solo arricchisce le conoscenze esistenti di ciascuno, ma porta anche alla scoperta di alternative intelligenti, in quanto il gruppo si estende oltre i vincoli delle pratiche standard e considera le risorse locali per aumentare la sostenibilità.
Un caso di studio: La responsabilità condivisa e la solidarietà dei musei thailandesi durante la riorganizzazione
Con l'allentamento delle restrizioni dovute alla pandemia, uno dei facilitatori e alcuni colleghi del National Discovery Museum Institute (NDMI) di Bangkok hanno potuto visitare i tre musei thailandesi che avevano partecipato al progetto: il Museo di Storia Naturale, il Museo dell'Esercito Reale Thailandese e il Museo della Città di Nakhon Ratchasima (Korat). Il team ha potuto assistere in prima persona alla trasformazione e ai progressi dei sistemi di stoccaggio dei musei. Ad esempio, il personale soddisfatto del Museo di Storia Naturale, sta progettando di utilizzare gli spazi del museo per un nuovo programma educativo. Il Museo dell'Esercito Reale Thailandese - che raccoglie vari oggetti, come armi, strumenti di comunicazione, servizi da tavola della famiglia reale e della Guardia Reale e uniformi da campo, per citarne alcuni - aveva bisogno di aiuto per le strategie di conservazione preventiva, soprattutto per la selezione di materiali e contenitori adatti per la conservazione del museo. Il team dell'NDMI li ha assistiti con consulenze e coordinamento, concentrandosi su materiali di grado conservativo e sistemi di supporto adeguati agli oggetti in ceramica, ed ha dimostrato persino di poter realizzare supporti per le uniformi. Il risultato è stato a dir poco eccezionale.
Il Museo di Korat, una parte dell'Università Rajabhat Nakhon Ratchasima che ospita manufatti di storia locale, deve affrontare una sfida unica: il museo dispone infatti di una sola persona per supervisionare la collezione e questo comporta altre questioni. La vasta collezione di manufatti locali del museo, che va dalla preistoria ai giorni nostri, richiede un’assistenza importante per la conservazione. La collaborazione tra l'NDMI e il Museo di Korat è cominciata dall’inizio della formazione, tramite comunicazione online. Durante la fase di implementazione, il team ha potuto lavorare solo quattro giorni alla volta, ma è stato in grado di incrementare l’attività con l'assistenza di studenti stagisti, che hanno aiutato nella registrazione di base del museo e nell'adesione, la pulizia preliminare degli oggetti non a rischio e la conoscenza di base degli oggetti locali.
A causa del tempo limitato, sono stati possibili solo tre viaggi al Museo di Korat. In questo periodo, il team NDMI ha avuto l'enorme responsabilità di completare i compiti assegnati e di colmare le lacune durante la comunicazione online e, soprattutto, di acquisire materiali locali adatti per la conservazione. Nonostante i vincoli di tempo, il team dell'NDMI ha documentato e postato diligentemente ogni fase del progetto sul sito web dell'università e sulle piattaforme dei social media. In futuro, il deposito sarà parte integrante del sito di studio degli studenti dell'università. Il successo di questo progetto non sarebbe stato possibile senza il continuo sostegno della direzione dell'università e lo spirito entusiasta della rete CollAsia.