L'archivio ICCROM ha notevolmente contribuito al grande racconto esposto nei tre piani del Museo Archeologico di Mantova e composto da immagini, documenti, filmati, e testimonianze originali.

L'evento è "Salvare la memoria", un'iniziativa dei Musei di Stato della Lombardia, in collaborazione con il Comune di Mantova, l'Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro (ISCR), il Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale, l'Università di Milano, l’Università IULM, il Palazzo Ducale  e la Diocesi di Mantova, la Monuments Men Foundation, e l’ICCROM.

Scopo della mostra è condividere immagini potenti e significative di un patrimonio di cui essere orgogliosi. Un patrimonio culturale spesso violato da guerre, come quella in Siria, ma anche da terremoti, inondazioni e tutti quegli eventi che, ferocemente e improvvisamente, si sovrappongono all'effetto fisiologico del tempo.  Come dimenticare l'anno 1966 a Firenze e l'esercito degli "Angeli del fango"? O le distruzioni causate dall'uomo che hanno dimostrato di essere altrettanto catastrofiche di quelle naturali.

La storia si snoda a partire dalle guerre dello scorso secolo, per poi proporre esperienze uniche come la vicenda della stele di Axum, con le immagini del trasferimento a Roma e del suo ritorno in Etiopia. Ampio spazio è dedicato ai conflitti recenti, dalle distruzioni in Afghanistan e nel Kosovo, con le proposte delle iniziative di restauro dell’ISCR. La ricostruzione del ponte di Mostar è raccontata grazie alle immagini di uno dei protagonisti, Mounir Bouchenaki, all'epoca, Vice direttore Generale per la Cultura dell'UNESCO. Le distruzioni in Iraq e Siria evidenziano la grandezza di molti siti, tra cui Palmyra, presente con reperti originali, concessi dai Musei Vaticani.

La mostra, tuttavia, vuole anche raccontare della consapevolezza sull’importanza dei beni culturali che, nel tempo, ha convinto quasi tutti i Paesi del mondo a credere all’idea di un patrimonio mondiale.  Tutto pare nascere dall’appello per il salvataggio dei monumenti della Nubia che rischiavano di essere sommersi dalle acque della diga di Aswan, che completa questo incredibile racconto.

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