Martin Kobler chiude la riunione di esperti internazionali sulla tutela del patrimonio culturale libico
Azioni concrete per coinvolgere la società civile, le municipalità, la dogana e i servizi di sicurezza nella protezione di numerosi siti del patrimonio culturale della Libia e nella lotta al traffico illecito di opere d’arte
La riunione di esperti internazionali sulla tutela del patrimonio culturale libico si è conclusa oggi a Tunisi.
Nel workshop durato tre giorni sono state individuate azioni concrete per coinvolgere la società civile, le dogane e i servizi di sicurezza nella protezione dei numerosi siti del patrimonio culturale della Libia e nella lotta al traffico illecito attraverso progetti volti a salvaguardare i beni culturali condivisi del Paese.
L'incontro è stato organizzato dal Dipartimento libico delle Antichità, il Centro Internazionale di studi per la conservazione e il restauro dei beni culturali con sede a Roma (ICCROM) e l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura (UNESCO), con il sostegno dell’Ambasciata degli Stati Uniti in Libia a Tunisi.
Vari esperti locali e internazionali, che provengono da un'ampia gamma di discipline e contesti, hanno partecipato al dibattito. La conferenza comprendeva più di trenta stakeholder libici che rappresentano i siti del patrimonio culturale, le città storiche e la società civile, insieme a diverse missioni scientifiche in Libia e una serie di organizzazioni internazionali.
Rivolgendosi al pubblico, Martin Kobler, Rappresentante speciale del Segretario generale e capo della Missione delle Nazioni Unite in Libia (UNSMIL) ha detto: “Il ruolo della cultura, come un soft power, è fondamentale per la costruzione della pace e dello sviluppo. E’ essenziale per il raggiungimento della coesione sociale. Il ruolo della società civile – ha aggiunto – nella pianificazione e attuazione di questo piano d'azione sarà di vitale importanza per il suo successo. Inoltre è fondamentale coinvolgere i giovani negli sforzi per far progredire la conservazione dell’immenso e ricco patrimonio culturale della Libia.”
Durante la sessione conclusiva, diversi oratori hanno preso la parola, tra cui Stefano de Caro, Direttore generale dell'ICCROM, Helen LaFave, Chargé d’Affaires presso l’Ambasciata degli Stati Uniti in Libia, Mohamed Ould Khattar, Rappresentante del Direttore generale aggiunto per la Cultura dell’UNESCO, Nasser Al-Deeissy, Rappresentante del Ministero della Cultura, dell’Informazione e delle Antichità del Governo della Libia, e Zaki Aslan, Direttore del Centro regionale di conservazione ICCROM-ATHAR in Sharjah, Emirati Arabi Uniti.
Il piano d’azione prioritario messo a punto dai partecipanti affronta quattro aree principali: siti archeologici, collezioni museali e archivi, città storiche e il patrimonio intangibile. Il piano include questi elementi:
- La valorizzazione dei dati e la gestione di inventari al fine di includere la valutazione del danno e del rischio, utilizzando i più recenti standard e tecnologie;
- Capacity building a livello istituzionale e miglioramento della governance per la tutela del patrimonio, mediante disposizioni di legge avanzate e la formazione dei soggetti interessati (come la polizia, i funzionari della dogana e i gestori di siti e musei);
- Lo sviluppo di metodi e sistemi di sicurezza e protezione per collezioni, archivi, siti archeologici e palazzi storici, tra cui la costruzione di recinzioni e dispositivi contro i danni dolosi e anche il coinvolgimento delle comunità locali, comuni e partner governativi;
- La progettazione e la realizzazione di attività di advocacy e di sensibilizzazione volte a coinvolgere in particolare le istituzioni della società civile, le scuole e i media.
See also:
- >Comunicato Stampa (in arabo)
- Comunicato Stampa
- Articolo del Al-Wasat, Libia (in arabo)
- Articolo del Reuters, GB (in inglese)
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