L’ICCROM si è unita all’UNESCO nella Missione di Emergenza per il Museo Nazionale del Brasile dal 13 al 23 settembre 2018. Gli esperti hanno incontrato le autorità brasiliane e i protagonisti nazionali e locali coinvolti nel progetto per il Museo, e hanno partecipato a due sopralluoghi sul posto. L’obiettivo è di aiutare il Paese a definire quali saranno le prossime fasi del recupero.
L’UNESCO si è offerta di coordinare il supporto internazionale necessario, tramite esperti tecnici, contributi finanziari e donazioni o mediante il prestito di collezioni di altri musei che possiedono già copie od oggetti simili a quelli del Museo Nazionale. Governi, musei e istituzioni di paesi come l’Argentina, il Canada, la Francia, la Germania, l’Italia, la Spagna e gli Stati Uniti hanno già offerto il loro supporto.
“Siamo molto ottimisti poiché assistiamo a un'eccezionale ondata di solidarietà internazionale e a uno sforzo significativo da parte del governo brasiliano nel provare a risolvere velocemente questa situazione di emergenza”, ha riferito il Direttore e Rappresentante dell’UNESCO in Brasile, Marlova Jovchelovitch Noleto.
“I musei svolgono un ruolo fondamentale nella società, in quanto rappresentano la diversità e la ricchezza culturale dell’umanità. Nel caso del Museo Nazionale, si tratta inoltre di un edificio storico e di un'istituzione educativa e di ricerca,” ha aggiunto.
“Speriamo che il museo venga ricostruito e riapra presto le porte con tutte le sue precedenti iniziative, grazie al generoso supporto della comunità internazionale, dell’UNESCO e del governo brasiliano, che ha sostenuto le operazioni di emergenza in questa prima fase.”
La responsabile della missione, Cristina Menegazzi (per l’UNESCO) ha ringraziato le diverse istituzioni coinvolte nel recupero del Museo Nazionale, quali il Ministero dell’Educazione (MEC), il Ministero della Cultura (MINC), l’Università Federale di Rio de Janeiro (UFRJ), l’Istituto Brasiliano dei Musei (IBRAM), l’Istituto Nazionale del Patrimonio Storico e Artistico (IPHAN) e il Consiglio Internazionale dei Musei (ICOM).
“È estremamente importante per noi lavorare con le istituzioni che possono direttamente o indirettamente sostenere la missione ,” ha commentato, aggiungendo che “la collezione del Museo è ben inventariata, e questo è di grande utilità nel processo di identificazione degli oggetti che potrebbero essere ancora trovati all’interno del Museo e di quelli che sono stati perduti. Questo è il primo passo per ricostruire la collezione." La Dott.ssa Menegazzi ha altresì sottolineato che l’inventario contiene una grande quantità di informazioni sugli oggetti facenti parte delle collezioni, aspetto essenziale perché possano essere restaurati, replicati o possano almeno entrare a far parte delle collezioni documentali del Museo.
La Dott.ssa Menegazzi ha aggiunto inoltre che è probabile che alcune collezioni possano essere recuperate. Tuttavia non è ancora possibile determinare esattamente quali, poiché le squadre di esperti non sono ancora riuscite ad accedere al Museo per ragioni di sicurezza, in quanto la polizia sta ancora investigando sull’incendio. Ha comunque chiarito che i lavori di ricostruzione del Museo e delle sue collezioni richiederanno diversi anni, trattandosi di una procedura complessa, che necessita del coinvolgimento di un’equipe multidisciplinare. L'equipe per ogni fase di ricostruzione deve essere ancora definita, sulla base delle competenze richieste in ogni singolo step.
Il project manager dell’ICCROM per le collezioni, José Luiz Pedersoli Júnior, che ha preso parte alla missione, spiega che il Museo sta già mappando le collezioni nei vari piani e nelle diverse sale, al fine di stabilire le priorità sia in termini di vulnerabilità sia di valore culturale e finanziario. Sulla base di quanto rilevato, verranno create delle rampe di accesso per salvare gli oggetti più importanti.
Il Dr. Pedersoli ha spiegato che il lavoro è complesso in tutte le sue fasi, dallo smistamento materiale, alla conservazione, documentazione, pulizia, imballaggio e deposito temporaneo. Gli oggetti delle collezioni potranno essere nuovamente esposti solo dopo che tutte le fasi saranno completate ed il museo ricostruito.
In base alla “Raccomandazione sulla protezione e promozione dei musei e delle collezioni, della loro diversità e del loro ruolo nella società”, documento approvato nel 2015 dalla conferenza generale dell’UNESCO, e alle visite effettuate nell’ambito della missione, l’UNESCO suggerirà degli interventi al governo brasiliano, al fine di mitigare il verificarsi di disastri e il loro impatto sulle istituzioni del patrimonio brasiliano.
Secondo il Dr. Pedersoli, “è importante promuovere una cultura della prevenzione dei rischi, quali incendi, inondazioni e altre catastrofi. Non possiamo semplicemente reagire ai disastri recuperando quanto è stato già danneggiato.”
La missione
La missione dell’UNESCO è finanziata dal fondo per le emergenze del patrimonio dell’UNESCO, creato nel 2015 per rafforzare la capacità degli Stati membri di evitare, ridurre e recuperare il patrimonio e la diversità culturale a seguito di conflitti e disastri.
L'equipe della missione dell’UNESCO è multidisciplinare ed è composta, oltre che da Cristina Menegazzi e José Luiz Pedersoli Júnior, anche da due esperti tedeschi nella prevenzione e gestione dei disastri, Ulrich Fischer e Nadine Thiel. Questi ultimi hanno coordinato il salvataggio e la tutela dei documenti e degli oggetti dell’archivio Pubblico di Colonia, che crollò nel 2009. Insieme hanno creato una rete di supporto composta da 24 archivi e biblioteche di Colonia, per confrontarsi e migliorare le strategie di gestione dei rischi, incentrandosi principalmente sulla conservazione dei documenti.
L’UNESCO documenterà l’intero processo con l’obiettivo di diffondere le informazioni e aiutare gli Stati membri a fronteggiare o evitare le situazioni di rischio.