Salvaguardare il patrimonio all'interfaccia tra conflitti armati, disastri e pandemie
La cultura non può aspettare. La necessità di proteggere le identità individuali e collettive, i modi di vivere e i legami con le proprie radici può essere così forte che, anche nel mezzo di conflitti violenti, la gente farà di tutto per proteggere il proprio patrimonio. Tuttavia, le crisi umanitarie di ampia portata indotte dai conflitti armati limitano gravemente la capacità di proteggere questo patrimonio in pericolo.
L’alleanza per il primo soccorso ai beni culturali, la pace e la resilienza è un progetto innovativo che, in collaborazione con la Fondazione ALIPH, rafforzerà le capacità di riduzione del rischio, di preparazione, risposta e ripresa delle comunità colpite da conflitti armati, eventi di estremo pericolo ed epidemie. Il progetto si concentra sulla regione del Medio Oriente, Nord Africa, Afghanistan e Pakistan (MENAP) colpita da conflitti interagenti che hanno provocato situazioni di estrema vulnerabilità agli eventi pericolosi e alle crisi sanitarie.
Il progetto si basa sul principio secondo il quale integrando nella protezione del patrimonio culturale il soccorso umanitario si contribuisce in modo significativo ad alleviare il trauma delle comunità colpite, promuovendo al tempo stesso la ripresa rapida e la transizione verso una pace sostenibile. Il suo obiettivo è quello di formare un'alleanza proattiva di "Soccorritori Culturali" nella regione, che possano lavorare con le forze di sicurezza e gli operatori umanitari per fornire al patrimonio culturale una protezione e un'assistenza che tengano conto delle situazioni di conflitto e contribuire alla pace e alla resilienza.
Nell'arco di 23 mesi, 4 mentori e 20 professionisti riceveranno una formazione che li renderà in grado di realizzare da 15 a 20 progetti sul campo. Cercheranno di proteggere il patrimonio in via di estinzione - mobile, immobile e immateriale - coinvolgendo le comunità locali e le parti interessate.
Il direttore generale dell'ICCROM, Webber Ndoro, ha affermato: "è urgente intraprendere azioni concrete per mitigare la crescente ondata di rischi e pericoli per il patrimonio culturale, e si deve iniziare dallo sviluppo di capacità a livello locale. In questi tempi turbolenti, dobbiamo riflettere sulla rilevanza del patrimonio culturale per le persone vulnerabili della regione MENAP e vedere in esso uno strumento per il cambiamento e la resilienza trasformativa. Ringraziamo la Fondazione ALIPH per il loro partenariato e siamo ansiosi di lavorare per questo obiettivo comune".
"Con la formazione di questa prima squadra regionale di Soccorritori Culturali, non solo stiamo dimostrando che il patrimonio culturale è uno strumento di costruzione della pace, ma stiamo anche inviando alle popolazioni colpite il messaggio che il loro patrimonio culturale è prezioso e che le loro identità non saranno cancellate", ha detto il direttore esecutivo dell'ALIPH, Valéry Freland. "Unendo le nostre forze a quelle dell'ICCROM, abbiamo l'opportunità di fare davvero la differenza nella regione per proteggere il patrimonio in pericolo e le persone che vi abitano".
Come si svolgerà il progetto
Attraverso una formazione mirata, campagne di sensibilizzazione e l'applicazione sul campo, l’alleanza per il primo soccorso ai beni culturali, la pace e la resilienza raccoglierà prove a sostegno della cultura. Questo includerà:
1. La preparazione e la traduzione delle risorse di apprendimento
- Video su come mitigare l'impatto del COVID-19 sul patrimonio materiale e immateriale e sulle comunità associate in situazioni di conflitto.
- La traduzione in arabo del Manuale e del Toolkit sul primo soccorso al patrimonio culturale in tempi di crisi dell'ICCROM, largamente diffusi.
- Un “pacchetto” di apprendimento sugli approcci comunitari circa la risposta alle crisi e la gestione del rischio per il patrimonio culturale nelle aree di conflitto.
2. Formazione, sia online che di person
- In una riunione sulla progettazione di corsi con le reti di professionisti dell’ICCROM si procederà allo sviluppo di un curriculum per ogni contesto specifico, basato su approcci multirischio e incentrato sulle persone.
- Quattro mesi di apprendimento online e tutorato preparatorio.
- Due settimane di formazione pratica presenziale, da realizzare al Cairo, in Egitto.
- Sette mesi di follow-up strutturato, che includerà sovvenzioni per il periodo di avviamento e tutorato online, mentre i partecipanti alla formazione realizzano progetti che prevedono la formazione dei membri della comunità e meccanismi per un maggior coordinamento tra le agenzie umanitarie.
3. Una pubblicazione post-progetto che presenterà le storie dei progetti sul campo dei partecipanti e i loro successi, nonché le lezioni apprese.
Partecipanti
La metà dei partecipanti proverrà dal settore dell'assistenza umanitaria e delle forze di sicurezza, mentre l'altra metà sarà costituita da professionisti del patrimonio culturale. Questo gruppo multidisciplinare aiuterà a integrare gli interventi di primo soccorso per il patrimonio culturale nelle risposte locali e nazionali, creando squadre che possano essere dispiegate durante o dopo un'emergenza complessa.
"Considerando la situazione attuale e gli ultimi quarant'anni di guerra in Afghanistan, nessuno può immaginare come il patrimonio culturale di questo Paese sia stato colpito e fino a che punto sia necessaria un’azione urgente per salvare tale patrimonio. Il progetto Alleanza per il primo soccorso al patrimonio culturale, la pace e la resilienza, intrapreso dall'ICCROM e dalla Fondazione ALIPH, sarà di grande aiuto per il rafforzamento delle capacità e la preparazione di esperti sul campo del patrimonio culturale i quali saranno in grado di agire e rispondere alle minacce pressanti contro il patrimonio culturale. Questo sarà estremamente utile per noi in Afghanistan". - Mohammad Fahim Rahimi, direttore del Museo nazionale dell'Afghanistan
Partner
L’ICCROM collaborerà con i Ministeri egiziani delle Antichità e della Difesa; la Egyptian Heritage Rescue Foundation, una fondazione frutto della formazione dell'ICCROM e dedicata alla protezione del patrimonio culturale in situazioni di crisi; il Centre for Security Studies, un'organizzazione con sede a Zurigo che si dedica a promuovere la comprensione delle sfide inerenti alla politica di sicurezza come contributo ad un mondo più pacifico; nonché molti dei suoi partner di lunga data e la sua rete di ex partecipanti che operano nel campo degli interventi di primo soccorso ai beni culturali.
Altri partner importanti per il progetto saranno individuati tra le principali agenzie che operano nel campo della riduzione del rischio di catastrofi, dell'aiuto umanitario e della trasformazione dei conflitti. Il contributo previsto di questi partner sarà a livello tecnico, al fine di favorire l’elaborazione di moduli di formazione e di sviluppare e promuovere il coordinamento interagenzie.