Uno degli strumenti più importanti per il recupero di informazioni bibliografiche sulla conservazione del patrimonio culturale è stato rilanciato su una nuova piattaforma. Offrendo l'accesso a più di 260.000 riferimenti da diverse istituzioni leader, il database bibliografico aggiornato del Conservation Information Network (BCIN) è ora più facile da consultare e si presenta con le caratteristiche che gli utenti si aspettano dai moderni cataloghi di biblioteca online.
Il nuovo look del BCIN nasce grazie ad una collaborazione tra ICCROM, il Canadian Conservation Institute, il Getty Conservation Institute e ICOMOS - quattro dei partner responsabili dello sviluppo del database originale nel 1987 - e mantiene la maggior parte dei record esistenti, che le istituzioni coinvolte in precedenza dovevano caricare direttamente. La nuova piattaforma ottimizza questo processo utilizzando la più recente tecnologia VuFind per sfogliare simultaneamente i rispettivi cataloghi delle biblioteche, il che significa che il database si aggiorna in tempo reale quando vengono aggiunte nuove risorse.
Sono previsti anche piani per espandere la rete, con le stesse quattro istituzioni che costituiscono l'attuale adesione al BCIN, cercando di attrarre nuovi partner e di aumentare il numero di riferimenti disponibili per gli utenti. Attualmente, il database comprende già una grande quantità di materiali, tra cui:
- libri, monografie pubblicate e inedite e periodici
- articoli di giornale
- analisi monografiche
- atti di conferenze
- relazioni tecniche e tesi di laurea
- materiale audiovisivo
- software e file leggibili a macchina
Nel corso degli anni, i professionisti dei musei e del patrimonio, i conservatori e i ricercatori si sono affidati al BCIN per cercare la letteratura rilevante sulla conservazione, il mantenimento e il restauro di tutti i tipi di patrimonio culturale. Con l'inizio di questo nuovo capitolo, una storia iniziata quasi quattro decenni fa è destinata a continuare per molti altri anni.
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