Nepal - reconstruction of damaged cultural heritage sites

“La capacità di ripresa del Nepal risiede nell’unicità del suo patrimonio culturale” ha dichiarato Stefano De Caro, Direttore Generale dell’ICCROM, ricordando, a un anno dal disastro, le vittime del terremoto del distretto di Gorkha che ha devastato gran parte del Paese il 25 aprile del 2015.

Un mese dopo il terremoto, l’ICCROM ha costituito un’alleanza internazionale alla quale hanno aderito partner come ICOMOS-ICORP, ICOM, Smithsonian Institution e Prince Claus Fund per assistere il Dipartimento di archeologia e l’Ufficio UNESCO di Kathmandu nella valutazione dei danni e aiutarli a mettere in sicurezza oltre 600 tra collezioni e siti di valore culturale.

Nei primi mesi di quest’anno, l’ICCROM ha dato il via alla seconda fase di attività mirate al recupero e alla riduzione del rischio, unendo le sue forze a quelle del Governo nepalese e del suo Dipartimento di archeologia, all’università di Ritsumeikan in Giappone e a ICOMOS Nepal. L’iniziativa è stata realizzata grazie al generoso contributo del Ministero norvegese per il clima e l’ambiente e l’Ufficio UNESCO di Kathmandu.

Nepal

I due workshop pratici organizzati, basati sui principi di recupero sostenibile, hanno voluto contribuire alla creazione di una visione e di un quadro condivisi per ricostruire il patrimonio culturale danneggiato e trovare una nuova sistemazione per le collezioni.

Inaugurato da Bhesh Narayan Dahal, Direttore Generale del Dipartimento di archeologia, il primo workshop sul recupero del patrimonio culturale ha visto la partecipazione di numerose personalità e agenzie nazionali e internazionali, tra cui i rappresentanti dell’Agenzia per la ricostruzione del Nepal e del Comune di Kathmandu. Scopo del workshop era promuovere il coordinamento tra i diversi attori e parti interessate e sviluppare una visione condivisa per la riduzione del rischio e il recupero degli insediamenti e dei siti di valore storico e culturale. Sono più di 50 gli architetti, gli ingegneri civili e i responsabili di cantieri e pianificazione che hanno preso parte alle tavole rotonde e ai gruppi di discussione del workshop.

Nepal - reconstruction of damaged cultural heritage sites and the rehousing of displaced cultural collections

Il secondo workshop ha trattato in modo specifico lo sviluppo di soluzioni sostenibili per ricollocare in spazi sicuri e interattivi le collezioni evacuate, con lo scopo di riportare nei musei un maggior numero di visitatori. A questo workshop hanno partecipato ventisette esperti provenienti da dieci musei nepalesi. Tutti i musei partecipanti devono affrontare la doppia sfida di trovare una nuova sistemazione per le collezioni e incrementare le entrate aumentando il numero dei visitatori. Grazie al workshop si è arrivati alla creazione di uno spazio accessibile e sicuro, dove ricercatori e visitatori possono ammirare gli oggetti nelle loro rispettive sedi ed esplorarne il significato grazie a fotografie e pannelli descrittivi appositamente realizzati (vedere il video).

La strada da seguire

L’impegno dell’ICCROM in Nepal ha dimostrato chiaramente che il recupero del patrimonio culturale è una delle principali strade da seguire per creare una società più resiliente. Un processo alquanto complesso, che va sostenuto tramite la collaborazione, la ricerca applicata e lo sviluppo delle competenze.

Vedi inoltre:

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