Si è tenuto a Ho Chi Minh, Vietnam, dal 22 novembre al 15 dicembre 2018 il corso internazionale CollAsia "Conservare le collezioni fotografiche e archivistiche". CollAsia è un partenariato di formazione tra l'ICCROM e l’Amministrazione del patrimonio culturale della Corea (CHA) per migliorare la conservazione e l'utilizzo delle collezioni del patrimonio nel sud-est asiatico. Ogni anno viene organizzato un corso in collaborazione con le istituzioni degli Stati membri della regione per affrontare un tema rilevante. I corsi includono diversi tipi di collezioni e di competenze relative alla conservazione, ma tutti promuovono il pensiero critico, l'alfabetizzazione scientifica, la ricerca applicata, le soluzioni locali e gli approcci interdisciplinari, basati sui valori e incentrati sulle persone. La complementarità e la sinergia all'interno e all'esterno del sud-est asiatico sono ottenute attraverso la partecipazione di professionisti del patrimonio culturale di diversi paesi della regione e di altre parti del mondo.
Il corso CollAsia 2018 ha esplorato il "perché", il "cosa" e il "come" delle decisioni in materia di conservazione delle collezioni fotografiche e archivistiche. Un gruppo di 30 professionisti, partecipanti e insegnanti provenienti da 19 paesi ha dedicato tre settimane a rispondere a queste domande, imparando insieme e dall'esperienza professionale reciproca. Le loro istituzioni di provenienza includevano archivi, musei, biblioteche e università, mentre i loro ruoli professionali comprendevano conservatori, curatori, archivisti, bibliotecari e professori. Tale diversità ha permesso al gruppo di guardare alle collezioni fotografiche e archivistiche da prospettive diverse, riconoscendo le sfide comuni e specifiche legate alla conservazione e al loro utilizzo in contesti diversi. Ha inoltre consentito di non dare nulla per scontato, a partire da domande apparentemente semplici, scoprendo insieme la complessità e la bellezza dei principi e delle interpretazioni della conservazione.
Il corso si è rivolto alla crescente domanda regionale e mondiale di formazione in materia di conservazione di fotografie e materiale archivistico. La crescita esponenziale delle collezioni fotografiche, per quantità, dimensioni e distribuzione geografica, continua dall'inizio del XX secolo ad un ritmo molto più incalzante rispetto a qualsiasi altro tipo di oggetto. Le fotografie presentano anche caratteristiche particolari che le rendono un tema appassionante per lo sviluppo della teoria e della pratica della conservazione. Hanno un'identità estetica e materiale a più livelli, che coniuga arte e scienza, confondendo il tradizionale confine tra il falso e l'autentico, con lo scopo implicito di "archiviare" la vita. Come afferma Susan Sontag, " collezionare fotografie significa collezionare il mondo (...); ma con le fotografie statiche l'immagine è anche un oggetto, leggero, economico da produrre, facile da trasportare, accumulare, conservare". Con l'avvento della fotografia digitale, le sfide della conservazione stanno diventando sempre più complesse e impellenti, e richiedono nuove conoscenze, competenze e approcci. Le collezioni archivistiche, a loro volta, sono composte da un'ampia varietà di materiali, oltre alle fotografie, e includono film, registrazioni digitali, supporti magnetici, libri, documenti cartacei, artefatti/memorabilia, erbari, ecc.
Il corso mirava inoltre a sviluppare una comprensione condivisa delle principali sfide in materia di conservazione delle collezioni fotografiche e archivistiche. La loro diversità e complessità sollevano importanti questioni nella gestione della quantità e della qualità, garantendo al tempo stesso la conservazione e l'accesso. Proprio come i musei, gli archivi del XXI secolo stanno ampliando le loro attività, cercando di raggiungere un pubblico più vasto e rafforzando il loro ruolo nelle società contemporanee. "I servizi di archiviazione sono previsti per legge, e lo sono inoltre per trasmettere i documenti archivistici alle generazioni future in buone condizioni, ben ordinati e accessibili. La misura in cui è possibile accedere a un oggetto è strettamente legata a quanto i documenti sono danneggiati ".
La conservazione delle collezioni fotografiche e archivistiche in climi caldi e umidi e in società in rapido cambiamento, come quelle del sud-est asiatico, non è semplice. Molti dei materiali che le compongono sono intrinsecamente instabili (ad esempio, i primi coloranti sintetici utilizzati, carta acida, nitrato/acetato di cellulosa), il che implica percentuali di deterioramento più rapide. Spesso il loro significato non è pienamente articolato o riconosciuto, il che può portare alla dissociazione. Inoltre, questioni come l'obsolescenza dell'hardware e del software, i formati dei file, i metadati e il copyright pongono sfide importanti per la conservazione delle collezioni digitali.
Le modalità di apprendimento interattivo, che comprendono il lavoro di gruppo, sessioni pratiche, giochi, lezioni formali, dimostrazioni e visite di studio alle comunità locali e alle istituzioni, hanno costituito un ricco e diversificato programma giornaliero durante tutto il corso. Ogni giorno era incentrato su un argomento o una domanda più generale, sviluppata in quattro sessioni.
La prima parte del corso è stata dedicata all’esplorazione della composizione materiale degli oggetti da collezione, le loro tecniche di produzione e i loro valori. Sono state discusse inoltre questioni relative alla documentazione e a specifiche strategie di conservazione, con particolare attenzione alle fotografie tradizionali.
Cos’è una fotografia? Domande fondamentali come questa hanno rappresentato il punto di partenza delle sessioni del corso per affrontare le questioni relative alla conservazione. In questo caso particolare, ai partecipanti è stato chiesto di scrivere le proprie definizioni, e successivamente è stata presentata una selezione di immagini e si è chiesto di effettuare una distinzione tra fotografie autentiche e immagini stampate. Le osservazioni potevano essere fatte ad occhio nudo e utilizzando apparecchiature a basso costo come piccoli microscopi portatili o lenti di ingrandimento per telefoni cellulari. In seguito, i partecipanti si sono impegnati direttamente nel processo fotografico, imparando a realizzare le proprie fotografie utilizzando la cianotipia e i processi di stampa a carta salata. La comprensione dei processi fotografici tramite l'esperienza empirica ha consentito non solo di assimilare i contenuti divertendosi e superando le barriere linguistiche, ma anche di apprezzare il valore intrinseco della tecnica fotografica, la sua bellezza e la sua storia.
I valori e il significato attribuiti dai diversi soggetti interessati alle fotografie, agli archivi e ad altri oggetti del patrimonio sono stati analizzati attraverso l'obiettivo delle loro "biografie", cioè, come le valutazioni di valore e le interpretazioni di questi oggetti cambiano nel corso del tempo o tra individui o gruppi diversi, e come questi influenzano le decisioni e le strategie di conservazione. È stata sottolineata l'importanza dell'impiego di soluzioni locali, economiche, sostenibili e creative per l'attuazione di tali decisioni e strategie, tenendo conto della diversità dei contesti in cui esistono i beni culturali.
La seconda parte del corso si è spostata dalla prospettiva di singoli oggetti o materiali specifici ad una visione più ampia sulle questioni inerenti la gestione delle collezioni. Tra questi, particolare attenzione è stata rivolta alla gestione del rischio, all'integrazione tra conservazione e accesso, e alla gestione delle collezioni digitali. Quest'ultima si è rivelata una questione emergente significativa nonché uno dei temi più impegnativi per i partecipanti, che hanno immediatamente riconosciuto l'urgenza di una maggiore ricerca e formazione per rispondere alle complesse e crescenti esigenze poste dalla conservazione digitale. Il dibattito sui mandati istituzionali e sull'accessibilità delle collezioni ha evidenziato l'importanza di sviluppare strategie di conservazione che integrino e rafforzino l'uso significativo delle collezioni e la necessità di costruire insieme nuove conoscenze attraverso una ricerca interdisciplinare e collaborativa.
Ulteriori opportunità di apprendimento sono state offerte dalle visite di studio dei corsi, che hanno fornito esempi concreti e specifici del contesto delle sfide e degli approcci alla conservazione delle collezioni archivistiche e fotografiche. Ad esempio, una sessione pratica di mezza giornata sulla gestione dei rischi per le collezioni del patrimonio è stata condotta presso il Museo e la Biblioteca di storia vietnamita a Ho Chi Minh. I partecipanti hanno lavorato nelle gallerie del museo e nelle aree di conservazione della biblioteca per valutare i rischi per le collezioni tramite osservazioni e interviste con il personale, per poi discutere le misure possibili per mitigare i rischi principali. Le condizioni specifiche in loco (ad esempio, ambienti non scolastici), le barriere linguistiche nel corso delle interviste al personale e il poco tempo a disposizione per completare l'esercizio hanno dimostrato le reali difficoltà nel compiere una valutazione efficace dei rischi in un ambiente fisico e istituzionale sconosciuto. Allo stesso tempo, i partecipanti hanno sperimentato come uno spirito collaborativo interno e con l'istituzione locale possa portare a risultati positivi e creativi. In un'altra visita all'Archivio Nazionale del Vietnam, i partecipanti hanno lavorato in gruppo per svolgere una valutazione dettagliata delle condizioni delle diverse collezioni. Hanno poi sviluppato e presentato all'istituzione un piano di conservazione.
Verso la fine del corso, un ex partecipante ai corsi CollAsia e Pronto soccorso al patrimonio in tempi di crisi (FAC) dell'ICCROM ha condotto una sessione sulla preparazione alle calamità e la risposta per le collezioni del patrimonio. L'esercizio ha comportato la simulazione di scenari post-alluvione, in cui i partecipanti hanno dovuto analizzare la situazione, valutare i danni e i rischi e recuperare gli oggetti colpiti. Per la simulazione sono stati utilizzati oggetti della collezione didattica del corso, tra cui fotografie, CD, riviste, libri, piccole opere in ceramica e cesti. I partecipanti hanno svolto ruoli diversi durante l'esercizio, come ad esempio giornalisti, specialisti del patrimonio culturale, volontari, direttori di istituzioni, e così via. L'esercizio ha messo in luce l'importanza della cooperazione interdisciplinare e intersettoriale e la necessità di strategie specifiche e sostenibili nella gestione del rischio di catastrofi.
L'impegno e la stretta collaborazione dell'Università della Cultura della città di Ho Chi Minh è stato fondamentale per ospitare e organizzare le attività del corso. Il contesto universitario ha offerto un ambiente stimolante, in cui gli studenti e i membri del personale erano ansiosi di incontrare i professionisti del patrimonio internazionale che partecipavano al corso, di conoscere le attività dell'ICCROM e di aiutare a realizzare il corso. Come attività di spin-off, l'Università della Cultura ha organizzato una conferenza internazionale sull'Integrazione internazionale della conservazione - Opportunità e sfide per i valori del patrimonio culturale, in collaborazione con l'Istituto vietnamita meridionale di scienze sociali e l'Istituto per gli studi sullo sviluppo di Ho Chi Minh, con il patrocinio dell'ICCROM. La conferenza ha rappresentato una piattaforma proficua per conoscere le questioni e le iniziative attuali riguardanti il patrimonio vietnamita e per rafforzare la rete regionale.
Il partenariato è fondamentale per CollAsia e per tutte le altre attività dell'ICCROM. Una collaborazione transfrontaliera e interdisciplinare più solida può mitigare molti dei problemi derivanti dalla mancanza di risorse, competenze o tecnologie. Le prospettive e le competenze dei professionisti possono essere ampliate in modo significativo tramite la cooperazione istituzionale come quella stabilita per la realizzazione di questo corso.
Condivisione è la parola chiave che ci può portare a pratiche professionali più efficaci. Lo sviluppo congiunto delle nostre capacità di ricerca e di analisi, e l'esplorazione delle diverse modalità di lavoro apprese dalla collaborazione con i colleghi, può fare la differenza nel nostro approccio alla conservazione. Più affrontiamo nuove situazioni, più diventiamo consapevoli e disposti a condividere ciò che facciamo. Più siamo consapevoli dell'incredibile valore e ricchezza della nostra diversità professionale, più le nostre collezioni saranno effettivamente conservate e utilizzate per avere un impatto positivo maggiore sulle nostre società.
Stati Membri rappresentati: Brasile, Cambogia, Francia, Italia, Repubblica di Corea, Laos, Malesia, Malawi, Myanmar, Filippine, Spagna, Tanzania, Thailandia, Regno Unito, Vietnam, Zimbabwe.
Stati non-membri: Figi, Indonesia, Singapore