Si è conclusa con pieno successo la due giorni della Conferenza internazionale “Documentare il Patrimonio a rischio” promossa e organizzata dalla associazione Incontro di Civiltà, presieduta da Francesco Rutelli, con la collaborazione dell’ICCROM.
Con la partecipazione di centinaia di persone, ieri presso Palazzo Poli e oggi nella suggestiva sede dell’Ex-Planetario, si sono confrontati studiosi ed esperti di storia dell’arte, conservazione e nuove tecnologie provenienti da tutta Europa, da Stati Uniti, Cina e diversi paesi arabi, i responsabili dell’UNESCO, dell’ICCROM e delle maggiori organizzazioni internazionali. Al centro, la necessità di individuare un codice universale per la catalogazione dei beni culturali a rischio e l’adozione di immediati impegni per l’intervento nei teatri di guerra, e nei luoghi di emergenze e crisi ambientali, per la messa in sicurezza del patrimonio colpito e per la ricostruzione di ciò che è stato danneggiato o distrutto, in base a rigorosi criteri scientifici.
All’unanimità, i partecipanti hanno approvato l’innovativo Appello di Roma.
A questo proposito, Francesco Rutelli ha dichiarato: “C’è una forte leadership italiana, frutto di un lungo impegno, dai “Caschi Blu” della Cultura, alla volontà di creare una piattaforma globale trasparente per censire il Patrimonio a rischio. Da oggi, con l’adozione dell’Appello di Roma’, ci muoveremo perché l’Italia sia in prima linea per ricostruire monumenti e siti colpiti negli ultimi anni. Prioritario, in collaborazione col Governo italiano e col supporto di Fondazioni private, a partire da “Terzo Pilastro – Italia e Mediterraneo”, sarà intervenire a salvaguardia delle antiche Civiltà della Mesopotamia in Iraq”.
A questo proposito, ha assicurato il suo impegno il Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, ed è intervenuto a conclusione dei lavori il Sottosegretario agli Affari Esteri delegato per l’Iraq, Vincenzo Amendola: “Già dalla settimana prossima ci sarà una missione italiana in Iraq, con un incontro con il loro ministro della Cultura, dove questo grande sforzo per ricostruire e liberare l’Iraq passa anche per la difesa e la ricostruzione del patrimonio archeologico e culturale”.
Il Direttore Generale dell’ICCROM, Stefano De Caro, ha dichiarato: “Dare spazio ai progetti che rendono fruibile una documentazione archivistica di qualità attraverso le nuove tecnologie digitali significa unire l’efficienza tecnica con il valore aggiunto della condivisione internazionale.”
Il ministro dei Beni culturali e del Turismo, Dario Franceschini, intervenendo durante la prima giornata, ha annunciato: “Nell’incontro dei ministri della cultura di martedì prossimo, l’Italia proporrà il tema di una task force europea per intervenire nella tutela del patrimonio culturale”.
Al termine della sessione di venerdì una delegazione è stata ricevuta al Quirinale dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e tutto il parterre dei relatori è stato ricevuto a Palazzo Chigi dal Presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni. Da entrambi è stato confermato l’impegno italiano a rafforzare gli strumenti di diplomazia culturale e collaborazione internazionale a sostegno del patrimonio artistico nel mondo e in particolar modo nei teatri di guerra.
Al termine della seconda giornata, i partecipanti hanno assunto l’impegno a dare forza ai propositi contenuti nell’Appello di Roma: la deliberazione, in dieci punti, sarà trasmessa ai governi di tutti gli Stati membri dell’ONU, dell’UNESCO e dell’ICCROM.