L'Istituto architettonico giapponese ha portato a termine un’indagine sulle costruzioni danneggiate dai terremoti del 2016 nell'Italia centrale, con l'obiettivo di garantire un’assistenza e una collaborazione reciproche sui danni provocati da eventi sismici alle strutture storiche. A tale indagine, condotta tra il 29 settembre e il 3 ottobre, hanno partecipato esperti in strutture murarie e valutazione della vulnerabilità sismica dell’università di Nagoya, della Kinki University e di studi ed istituti di architettura privati. Questi colleghi hanno insieme analizzato le costruzioni danneggiate a Norcia, Amatrice, L'Aquila, Macerata ed altre città circostanti.
Il Sig. Eisuke Nishikawa, responsabile del progetto, Unità siti e membro del personale dell’ICCROM distaccato di recente dal Giappone, si è associato al lavoro di indagine dei Giapponesi il 2 ottobre nella città storica di Amandola, situata a circa 30 chilometri a nord dell’epicentro delle scosse. Benché Amandola non sia stata devastata dal terremoto come Amatrice ed altre città, alcune delle sue costruzioni storiche sono risultate danneggiate. Quest'oggi l'Istituto nazionale di ricerca per i beni culturali di Tokyo ha aderito all’indagine. L'indagine si è incentrata pricipalmente su due antiche strutture murarie di Amandola: il Monastero Benedettine San Lorenzo e la Chiesa di San Francesco. Nel monastero, l’indagine ha rilevato delle crepe e delle fenditure nelle pareti, soprattutto nelle aree adiacenti alle vetrate, il crollo dei timpani e la caduta di calcinacci dalle pareti. La chiesa ha riportato delle crepe e un grosso squarcio nella parte superiore dell’abside, nonché la polverizzazione delle finiture murali come nell’altra costruzione. Inoltre, la punta del campanile della chiesa è crollato. Si tratta delle tipiche lesioni riportate dalle costruzioni in muratura durante un terremoto e costituiscono una preoccupazione comune sia per l’Italia che per il Giappone. Nel corso degli anni, il Giappone ha realizzato molti progetti per rinforzare le strutture in legno tradizionali, tuttavia occorre anche non trascurare la necessità di sviluppare delle strategie per le costruzioni storiche in muratura. Come l’Italia, il Giappone è situato in una zona fortemente sismica ed ha un gran numero di strutture storiche in muratura che risalgono ai primi del XX secolo e che fanno ora parte del patrimonio culturale. Le costruzioni ad intelaiatura in acciaio, come la stazione di Tokyo del 1914, utilizzata da diverse migliaia di pendolari ogni giorno, sono l'emblema di un interesse comune di entrambi i paesi per trovare soluzioni di adeguamento e rafforzamento antisismiche, atte a proteggere le vite umane e a preservare tali strutture storiche. Questa collaborazione ha costituito l'argomento di un seminario tenutosi il 1° dicembre a Roma e organizzato dal Ministero degli affari esteri italiano e dall’ambasciata del Giappone in Italia. Il seminario, dal titolo La Prevenzione del Rischio Sismico in Italia e in Giappone, trattava della necessità di uno scambio di esperienze e conoscenze nel campo della prevenzione delle catastrofi e della protezione del patrimonio culturale e prospettava una cooperazione in questo campo fra i due paesi. Il seminario ha contato sulla presenza di diversi relatori, tra cui il sig. Nishikawa, dei funzionari di alto livello esperti nella gestione dei rischi, esperti di geofisica, ingegneri esperti in progettazione sismica, professori dei metodi di progettazione e riadattamento edilizio e dei sindaci delle città danneggiate dagli eventi sismici. Nelle loro presentazioni hanno citato i numerosi punti in comune tra il Giappone e l'Italia in quanto a rischio sismico. I seguenti argomenti sono stati indicati come delle valide aree di collaborazione fra i due paesi:
- Metodi di analisi del rischio sismico
- Adozione di una classificazione sismica e di una normativa edilizia antisismica
- Valutazione della stabilità del parco edilizio, attuazione dei metodi ottimali di adeguamento
- Campagne di sensibilizzazione ed educazione destinate a preparare la popolazione alle emergenze sismiche.
Il seminario faceva parte dei festeggiamenti per 150° anniversario dello stabilimento delle relazioni diplomatiche tra il Giappone e l'Italia.
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