Safeguarding Endangered Cultural Heritage” Abu Dhabi conferenceI rappresentanti di oltre da 40 nazioni si sono riuniti ad Abu Dhabi, EAU, dal 2 al 3 dicembre per associarsi in "uno sforzo comune teso a proteggere il patrimonio culturale minacciato di tutti i popoli dalla distruzione e dai traffici illeciti.” La conferenza “La Salvaguardia del patrimonio culturale in pericolo" è stata caratterizzata dall’assistenza di una gamma di ospiti e relatori di alto livello, tra cui la Direttrice generale dell'Unesco, Irina Bokova, e capi di stato dell'Africa, della regione MENA e dell'Europa.

I partecipanti sono stati accolti dal Presidente francese François Hollande e da Sua Altezza lo sceicco Mohammad Bin Zayed Al Nahyan, principe ereditario di Abu Dhabi e Vicecomandante supremo delle Forze armate degli EAU.  La conferenza è stata organizzata dalla Francia e dagli Emirati Arabi Uniti. La Dichiarazione di Abu Dhabi, risultato della conferenza, prevede due ambiziosi sforzi internazionali: un fondo monetario per proteggere il patrimonio culturale nelle zone di conflitto e una rete di musei che fungano da rifugi sicuri per le opere d'arte e i reperti archeologici delle regioni minacciate dai conflitti. Il fondo è stato istituito con un contributo iniziale della Francia di 30 milioni di dollari e un obiettivo iniziale di raccolta di fondi di 100 milioni di dollari. Sottolineando l'importanza di questi sforzi internazionali, il Principe ereditario lo sceicco Mohammed Bin Zayed Al Nahyan ha affermato che «il mondo intero ha la responsabilità di proteggere il patrimonio culturale dell'Uomo.» Il presidente Hollande ha aggiunto: «Questo Fondo fornirà molte delle risorse necessarie per tutelare il patrimonio minacciato e sarà gestito in stretto coordinamento con l'UNESCO, in osservanza delle convenzioni culturali UNESCO e delle norme internazionali.» Dal canto suo, la Direttrice generale dell'UNESCO, Irina Bokova, ha dichiarato: «Questa iniziativa e la creazione del Fondo aprono nuovi orizzonti. Inviano un potente segnale di speranza che personalmente percepisco come il punto di partenza di qualcosa di più grande ― un impegno nuovo nei confronti della cultura, dell’educazione, della dignità umana. Safeguarding Endangered Cultural Heritage” conferenceIn rappresentanza dell'ICCROM, Zaki Aslan, Direttore del Centro regionale di conservazione ICCROM-ATHAR a Sharjah, ha messo l’accento su un approccio inclusivo di tutte le parti in causa nella tutela dei siti patrimoniali.  «L'approccio generale deve essere multisettoriale e centrato sulle persone», ha dichiarato Aslan. «Dovremmo rafforzare i legami con le reti e le comunità esistenti, al fine di coinvolgerle nel processo di transizione e nella costruzione della pace attraverso la tutela e il recupero del patrimonio culturale.» In quanto organizzazione intergovernativa, l’ICCROM ha il mandato di sviluppare e promuovere le migliori pratiche di conservazione.  Il corso "Primi soccorsi in periodi di crisi (FAC)", realizzato per la prima volta nel 2010, ha sviluppato in modo sostanziale la capacità nazionale in materia di tutela del patrimonio culturale in periodi di conflitti armati e di crisi.  Le edizioni internazionali e regionali del corso FAC dell’ICCROM hanno contribuito alla formazione di team nazionali come la Squadra egiziana di soccorso del patrimonio, costituitasi nel 2014.  L’ICCROM si impegna a favore di esperienze di successo analoghe, nella regione araba e nel mondo intero. «Inoltre, la creazione recente di un ufficio regionale dell’ICCROM a Sharjah, EAU, sostenuta da sua Altezza lo Sceicco Dott. Sultan Bin MohammedAl-Qasimi, membro del Consiglio supremo e Governatore di Sharjah, ha aiutato a far fronte a questi problemi in Medio Oriente e in nord Africa», ha aggiunto Aslan.

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